#AdalahCenter ha dichiarato che la sentenza è “una fotografia di come il regime fondiario israeliano e i procedimenti legali che lo istituiscono, creino un sistema metodico di segregazione razziale che equivale al crimine di #apartheid secondo il diritto internazionale”.
Adalah ha inoltre affermato che, come nei casi di altri villaggi beduini sfollati, come quelli di #UmmAlHiran nel Negev, “la sentenza dimostra chiaramente che i diritti protetti dalle Leggi fondamentali di #Israele non sono sufficienti a difendere i diritti costituzionali dei palestinesi, o a sanare i principi razzisti alla base della politica di insediamento di Israele”." 7🔚
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Ha inoltre ordinato agli abitanti del villaggio di pagare 117.000 shekel [ 28.650 € NdR.] di spese legali.
Gli avvocati dei villaggio, tutti di #AdalahCenter, ong per i diritti delle minoranze arabe in #Israele, hanno dichiarato che si appelleranno al tribunale distrettuale.
L'Israel Land Authority (ILA) ha tentato di evacuare il villaggio per la prima volta 30 anni fa.
L'attuale causa era stata intentata dall'ILA per l'intenzione della municipalità di Dimona di costruire, dove ora sorge il villaggio, un nuovo quartiere che dovrebbe contare circa 11.000 unità abitative su circa 1.000 ettari, con metà dell'area destinata a essere edificata. ⬇3
Gli avvocati di Manasra, Nareman Shehadeh-Zoabi e Adi Mansour della ONG per i diritti delle minoranze arabe in Israele #AdalahCenter, e Khaled Azbarga, hanno affermato che l'isolamento di Manasra peggiora le sue condizioni e porterà a ricoveri psichiatrici più frequenti.
Hanno sostenuto che secondo le convenzioni delle Nazioni Unite per il trattamento dei prigionieri, l'isolamento per più di 15 giorni è considerato un abuso e la reclusione di una persona con problemi di sanità mentale rientra sotto questa definizione.
Gli avvocati hanno anche riferito alla corte che, secondo una valutazione psichiatrica della scorsa settimana, Manasra non rappresenta un pericolo per gli altri. ⬇3