A questo link trovate un ricordo in sei parti di #LilloVenezia pubblicato su sociale.network per fare memoria di questa persona mai divenuta personaggio, che ha fatto la sua "Lotta Continua" alla mafia, all'ignoranza e ai poteri oppressivi impegnandosi in prima persona a sostegno della cultura, della satira e dell'informazione italiana.
Oltre a tutte le iniziative editoriali che ha sostenuto negli anni (Il Male, I Siciliani, Casablanca, Le Siciliane e altro ancora), #LilloVenezia ci lascia come eredità culturale il suo ultimo articolo, nel quale spiegava che "lo sbaglio della sinistra italiana è credere che l’Italia sia un grande paese democratico e responsabile. Invece è un paese di destra estrema e gli italiani sono un piccolo popolo e in maggioranza poco responsabile". Ma anche un piccolo popolo può esprimere grandi uomini.
La redazione de @isiciliani, che tiene vivo lo spirito de "I Siciliani" di Pippo Fava" ha consegnato a Enza Venezia, un riconoscimento alla memoria per l'impegno sociale, personale, pubblico e privato, politico ed economico, morale e legale di suo fratello #LilloVenezia. Enza ha ricordato Lillo per "la sua grande coerenza, che ha mantenuto fino alla fine, nel suo essere puro, nel suo idealismo, nel suo essere comunista, nel suo perseguire i suoi ideali rischiando sempre in prima persona"
#LilloVenezia è stato stroncato dal Covid-19 il 24 marzo 2020. Riccardo Orioles lo ha ricordato dicendo che "è morto povero, con una pensione sociale di quattrocento euro che negli ultimi tempi gli era stata anche tolta dalla burocrazia. Questa sua povertà testimonia più di ogni altra cosa lo spirito con cui il nostro Lillo ha lavorato e lottato per tutti questi cinquant’anni, senza mai chiedere carriere o onori, orgoglioso della sua semplice condizione di compagno e di cittadino".
#LilloVenezia era nella redazione de @isiciliani di Pippo Fava, un gruppo di giovani che aveva deciso di sfidare i "cavalieri dell'apocalisse mafiosa" a Catania, e fu tra i primissimi a dire che quella testata doveva andare avanti anche dopo il 5 gennaio 1984, quando Fava fu ucciso crudelmente e vigliaccamente dalla mafia di Nitto Santapaola. Lillo fu impegnato anche nell’amministrazione de "I Siciliani", facendosi carico personalmente coi suoi poveri beni dei problemi economici della testata.
Per la sua idea di libertà e di impegno sociale Lillo Venezia ha fatto anche della galera a Regina Coeli, dopo una denuncia per vilipendio della religione e di un capo di Stato estero (il Papa) sulla rivista "Il Male", dove svolgeva il ruolo di "direttore parafulmine", collezionando più di cento denunce. Un ruolo che riprenderà nel 2011 su "Il Male di Vauro e Vincino". All'epoca nessuno era Charlie, e la satira era ancora brutta, sporca, cattiva e perfino criminale. #LilloVenezia
Oggi una assemblea telematica de @isiciliani ha ricordato Lillo Venezia, parte di tante esperienze dell'Italia migliore, compreso quello che Riccardo Orioles definisce come "un gruppo di galantuomini che avevano giurato di difendere la Patria e la Costituzione contro bande di criminali che si annidavano nella mafia e nelle istituzioni": Lotta Continua. Di Lillo fu la corrispondenza da Cinisi dopo l'omicidio Impastato, in anticipo di decenni sulla verità giudiziaria. #LilloVenezia #Isiciliani