Ad #Ashkelon è emerso un "mercato degli schiavi" palestinesi ad uso degli imprenditori in cerca di lavoratori.
Molti riportano i lavoratori ad Ashkelon, da dove ritornano a piedi al Passo Erez, una distanza di oltre 10 chilometri, per risparmiare sulle spese di viaggio.
In seguito alla ripresa del flusso di lavoratori da Gaza verso Israele, dalla fine del 2021, dopo 15 anni di blocco, l’ong israeliana #Gisha ha pubblicato un documento dove sottolineava i fallimenti del sistema e di come questo esponga i lavoratori ad abusi ed a una violazione dei loro diritti umani e di lavoratori.
Nel documento si menziona che nella prima fase, 100.000 persone si sono registrate per richiedere permessi di lavoro in Israele. ⬇7
Ha anche detto al suo avvocato che gli è stato chiesto solo delle condizioni della sua gamba, e niente su altre persone.
A causa della dichiarazione dell'interrogante, da gennaio sta cercando di ottenere un permesso per andare in Giordania passando per #Israele.
Ma il DCL ha respinto le sue prime due richieste per vari motivi burocratici e non ha mai risposto ad altre due.
H. ha quindi chiesto aiuto a #Gisha, una ong israeliana che cerca di promuovere la libertà di movimento dei gazawi.
Quando anche gli appelli di Gisha al DCL non sono stati accolti, l'ong all'inizio di maggio ha presentato una petizione al Tribunale distrettuale di Gerusalemme per conto di H. ⬇4
Rula si è trasferita con la madre e i fratelli da Israele a Gaza nel 2011, quando era bambina e da allora ha sempre vissuto lì.
A febbraio 2023 è tornata in Israele per fare visita a dei suoi familiari.
Al termine della visita, Rula ha dovuto richiedere un “permesso di separazione familiare” per poter tornare a casa, dal compagno e dal figlio a #Gaza.
#Gisha ha contattato per Rula l'Amministrazione israeliana di coordinamento e collegamento (CLA), che le ha negato il permesso di tornare nella Striscia, sostenendo che viveva a Gaza “senza permesso e in contrasto con la politica [israeliana]” da quando aveva 16 anni. ⬇4
"Un altro assalto militare israeliano a #Gaza e ancora una volta, in un continuo ripetersi, l'uccisione di civili e i danni alle infrastrutture civili nella Striscia vengono presentati dai funzionari israeliani come danni collaterali inevitabili.
Giovedì 11 maggio, prima che venisse raggiunto il cessate il fuoco, #Gisha, insieme ad altre organizzazioni per i diritti umani #AlMezan, #Adalah e #PhysiciansForHumanRightsIsrael, ha inviato una lettera urgente al Ministro della Difesa, al Procuratore Generale e al Coordinatore delle attività governative nei Territori.
Abbiamo chiesto a #Israele di fermare le uccisioni e gli attacchi ai civili e alle infrastrutture civili e di consentire l'accesso umanitario, immediatamente. ⬇2
#gaza #gisha #AlMezan #adalah #PhysiciansForHumanRightsIsrael #israele
In un'udienza in tribunale sulla petizione, che si è svolta proprio in concomitanza con l'appuntamento in ospedale di Bilal, l'avvocato dello Stato ha cercato di sostenere che la madre si preoccupa più di accompagnare il figlio che della sua salute, dato che sono circa 20 i parenti a Gaza che lo Stato è disposto a far uscire, anche se si è rifiutato di rivelare i loro nomi.
Nonostante le difficili condizioni di salute di Bilal, il giudice Chana Slotky ha accettato la posizione di #Israele che nega l'accesso alla madre.
Da allora, tutti i tentativi di #Gisha e dei genitori di Bilal di scoprire quali membri della famiglia possono, per quanto riguarda Israele, uscire da Gaza come accompagnatori di Bilal, si sono rivelati infruttuosi." 3/3🔚
"Bilal al-Masharawi (8), del quartiere a-Zeitun di Gaza, ha una malattia respiratoria e una polmonite cronica. Le cure di cui ha bisogno non sono disponibili nella Striscia.
Tutti gli adulti che hanno fatto domanda per accompagnarlo a Gerusalemme Est sono stati respinti.
A febbraio, l'organizzazione per i diritti umani #Gisha ha presentato una petizione al Tribunale distrettuale di #BeerSheva chiedendo che alla madre di Bilal fosse permesso di uscire da Gaza per accompagnarlo all'ospedale di Gerusalemme, dopo che la richiesta di permesso da lei presentata era stata rifiutata dalle autorità israeliane a causa di un "blocco di sicurezza".
Anche la richiesta presentata dal padre di Bilal era stata rifiutata per gli stessi motivi. ⬇2
Decenni di occupazione, espropriazione e oppressione, compresi 16 anni di soffocante chiusura illegale di #Gaza, hanno dimostrato senza ombra di dubbio che #Israele si sottrae ai suoi obblighi nei confronti dei palestinesi e rifiuta di riconoscere la propria responsabilità di proteggere i loro diritti fondamentali.
#Gisha continua il suo lavoro per proteggere la libertà di movimento dei palestinesi e i molti diritti che da essa dipendono.
Ci siamo uniti alle proteste come parte del blocco anti-occupazione per lanciare questo messaggio: non ci può essere democrazia senza diritti umani per tutti, compreso il diritto alla libertà di movimento.
La lotta per la democrazia deve essere radicata nella lotta contro l'occupazione e l'#apartheid." 6🔚
#gaza #israele #gisha #apartheid
Il caso di Baka tuttavia non è insolito.
Il gruppo #Gisha ( Centro legale per la libertà di movimento) afferma di aver gestito almeno 80 casi simili dal 2010. Firmare il documento significa rinunciare al diritto di tornare in Cisgiordania per viverci in futuro, e molte persone non lo sanno quando firmano.
Secondo Baka, nessuno glielo ha spiegato quando ha firmato la dichiarazione al valico.
Si è resa conto di cosa significasse solo quando è tornata a Gaza e le sue richieste di tornare a vivere in Cisgiordania sono state respinte.
Quando ha chiesto all'Amministrazione Civile il perché, allora sì le è stato detto cosa significava il documento che aveva firmato. “Voglio che i miei figli vivano in una casa con i nonni. Non chiedo niente e non ho fatto niente. Perché ci trattano così?”. ⬇5
"#Gisha e #Adalah , #AlMezanCenter e #PHRIsrael chiedono che #Israel metta immediatamente fine all'uccisione e al danneggiamento della popolazione civile di #Gaza e apra senza indugio i valichi di #Erez e #KeremShalom per consentire l'accesso umanitario."
#BREAKINGDAWN #gazaunderattack #7agosto #keremshalom #Erez #gaza #israel #PHRIsrael #AlMezanCenter #adalah #gisha