Quanti siamo in Italia? Sembra una domanda banale, ma non lo è. Possiamo contarci, e lo facciamo attraverso censimenti (costosi e richiedono tempo). Possiamo tirare un numero a caso, ma senza sapere se è giusto o sbagliato. Oppure possiamo utilizzare la teoria di campionamento.

#ConScienza #Medicina #SalutePubblica #SistemiComplessi

Venire a contatto con patogeni rende il sistema immunitario più forte? Il lockdown ha indebolito il sistema immunitario?
No. Eppure questa convinzione sembra ormai molto diffusa.
Forse tutto questo fraintendimento nasce semplicemente dalla scelta sbagliata di alcune parole...
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Il 𝗩𝗶𝗿𝘂𝘀 𝗱𝗶 𝗘𝗽𝘀𝘁𝗲𝗶𝗻-𝗕𝗮𝗿𝗿 (EBV) è un herpesvirus, la stessa famiglia cui appartiene ill fastidioso herpes labiale, ed è responsabile della mononucleosi infettiva (anche detta 'malattia del bacio'). Da tempo è ritenuto uno dei fattori di rischio per lo sviluppo 1/

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#Presentazione

Ciao, sono Giulio!
Informatico, ricercatore CNR e prof. UniPi.
Appassionato di #RetiSociali, #SistemiComplessi e #OnlineDebates.

Studio tutti quei fenomeni di #pollution che impattano l'esperienza online (#EchoChambers, #OpinionPolarization, #Misinformation, #Disinformation...) così come gli effetti positivi delle comunità di supporto sui social (#MentalHealth forum, #SelfHelp): il tutto sviluppando approcci basati su #ComplexNetworks e #AI.

Scrivo poco, leggo molto. A presto!

Ref 3
https://www.nature.com/articles/nnano.2015.310

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Ref 2
https://www.annualreviews.org/doi/10.1146/annurev-biochem-061516-045115

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Ref 1
https://www.science.org/content/article/potential-fabrication-research-images-threatens-key-theory-alzheimers-disease

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In conclusione, la ricerca su fibre amiloidi non è esclusivamente legata al contesto di patologie umane. Rimane però da comprendere il ruolo esatto di queste fibre nello sviluppo di alcune patologie, tema che è ancora oggetto di dibattito acceso, e su cui torneremo. /end

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In questo esempio, membrane per la purificazione dell’acqua son state prodotte miscelando carbone attivo e fibre amiloidi fatte da proteine del siero di latte. Questi filtri rimuovono vari contaminanti come metalli pesanti, arsenico, fluoruro, composti radioattivi… (ref. 3) 11/n

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La scoperta della possibilità di poter formare fibre amiloidi in condizioni controllate, in laboratorio, a partire da proteine non tossiche ha poi permesso di ipotizzare un loro utilizzo come biopolimeri in nuovi materiali. 10/n

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Oppure alcune idrofobine fungine, proteine espresse dai funghi filamentosi che rivestono strutture come ife aeree, corpi fruttiferi e spore (in foto “patchwork” di fibre sulla superficie di una spora), proteggendole dall’ambiente e aiutando l’adesione a superfici idrofobiche. 9/n

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Varie proteine e peptidi possono formare fibre amiloidi (in natura oppure in laboratorio) che portano benefici dal punto di vista strutturale o funzionale. Un esempio è la proteina umana Pmel17, coinvolta nella produzione di melanina. 8/n

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Nel tempo tuttavia è emerso che la capacità di formare fibre amiloidi non è ristretta solo ad alcune proteine associate a patologie. E che la formazione di tali fibre non è sempre legata ad una disfunzione. 7/n

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Le cellule hanno sviluppato vari meccanismi di controllo per contrastare eventi di aggregazione indesiderati, ma fattori come l’invecchiamento, stress ambientali, stili di vita, mutazioni nelle proteine coinvolte… possono portare ad un collasso di questi meccanismi. 6/n

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Gli esempi piu’ noti sono Alzheimer e Parkinson. In foto depositi amiloidi nei neuroni di un paziente con Parkinson (sinistra, frecce rosse) e fibre formate dalla proteina alfa-sinucleina, isolate dai depositi amiloidi di pazienti affetti da atrofia multi-sistemica (destra). 5/n

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Depositi di fibre amiloidi in diversi tessuti vennero quindi scoperti inizialmente nel contesto di patologie, e ad oggi si contano almeno 37 proteine umane che formano questo tipo di aggregati nel contesto di varie malattie (tabella 1 in ref. 2). 4/n

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Venne usato per la prima volta nel 1854 da Rudolf Virchow, per indicare un’anomalia nei tessuti che stava analizzando. Virchow pensava fosse amido (amylum in latino), ma il termine rimase in uso anche dopo che si capì che erano depositi proteici. 3/n

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Il termine “aggregati amiloidi” indica un tipo di aggregati di proteine in cui svariate unità della stessa proteina si allineano una sull’altra a formare una vera e propria fibra, simile ai vostri capelli ma con un diametro in media diecimila volte piu’ piccolo. 2/n

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Ultimamente si è parlato tanto delle nostre conoscenze sull’ #Alzheimer e della fondatezza dell'ipotesi amiloide nel definire target terapeutici (ref. 1). Prima di tornare su questo tema molto dibattuto, vorremmo spiegarvi cosa sono gli aggregati amiloidi. 1/n

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